Battito D'Ali

2010. Leggendo i post passati mi era rimasto il dubbio su cosa aspettarmi: un gourmand o un resinato-fiorito ?
Il fiore d’arancio, in questo caso africano, si sente inizialmente netto, molto chiaro, la fragranza ha toni dolci ma non è artificialmente dolce o zuccherina, sembra il dolce classico correlato ai fiori d’arancio, quindi uso la parola tondo, più che dolce, per evitare fraintendimenti, non si sente una nota di zucchero ma si resta in campo di dolcezza floreale.
La vaniglia c’è, senza essere gourmand, ma resta dietro. Il cacao non ha nulla di gourmand cioccolatoso, nemmeno alla lontana, ma fornisce una nota terrosa-morbida, come fosse la terra alla base del fiore, il cocco arrotonda ulteriormente ma non si avverte. Quindi nulla di pasticceria. Evolve su di me in un cacao terroso morbido, direi fluffoso con una leggerissima polverosità. Fa parte dei profumi confortanti. L’ho anche provato sulla pelle del dude perché ero dubbiosa sulla possibile resa su pelle maschile, invece il fiore d’arancio ha una dolcezza più contenuta su di lui e non lo trovo affatto un indosso stonato. Il nome è molto calzante. Passato il dd la mirra non l’avverto ancora, serve più tempo, ma quando viene fuori, completa il quadro alla perfezione, sollevando il tutto su un livello superiore, alzando proprio la fragranza da terra, stemperando le note dolci e rendendolo totalmente unisex. L’effetto balsamico della mirra non è qui molto intenso, non è un refolo costante ma più una nebbia che vien su dal terreno. Proprio bellino questo profumo.

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