Dies Aurorae

2019 profumo amato ancor prima del suo completamento, sentito in nuce, durante exsence, per me il profumo più amato come uscita di quest’anno. Non ripercorro quello che si può leggere ovunque e che ha portato alla genesi del profumo, sottolineo solo che il profumo riesce esattamente a riprodurre ciò che si prefigge e l’immaginazione diventa un film intero, indossandolo.
Il mio amore per i liturgici è stato più volte rimarcato, ciò che l’incenso ci comunica è estremamente individuale e non ha minimamente a che vedere con la nostra religione a mio avviso. Per me è pace, protezione e silenzio, tranquillità e nell’accezione ecclesiastica, amo proprio quando lo sento realistico, quando as esempio il pepe non sembra più pepe, ma si fonde dando il freddo ed umido. In questo profumo ha delle notevoli sfaccettature già solo la parte liturgica. Ad essa si aggiungono le note dolci, che lo rendono poetico, a mio avviso, soprattutto la cera d’api, più del miele, e proprio in questo connubio con l’incenso, risiede l’eleganza di questo profumo. Dopo il dd, su di me, la parte dolce e l’incenso si equilibrano, non stucchevole in nessun modo, le nuances legnose di cedro e sandalo, trovo si aggiungano come terzo polo di attenzione, completando il perfetto bilanciamento. La frutta secca e la tonka le sento come note unite, non arrivo certo a separare mandorle, nocciole e pistacchi e neanche distintamente caramello, è proprio più aderente a quel che vuole suggerire, un insieme di dolci a base di frutta secca e miele. Dopo il decant del condiviso appena uscì, passerò certamente al full. Diventerà un cult, ne sono certa.

Salvo diversa indicazione, il contenuto di questa pagina è sotto licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 License