Duro

Ci rimetto il naso dopo parecchio tempo, non scrivevo ancora i miei riassunti delle impressioni, all’epoca sentivo poco oltre al legno, ora sento bene sia la componente cuoiata, che quella speziata. Il legno è scuro, cupo, ma non oudoso nè amaro, il cuoio è pulito, nessunissimo sentore animalico, come fosse un cuoio molto usato, il pepe non punge, è quasi metallico. Sento una sfumatura canforata-ammoniacale, essendo una fragranza centrata sul legno, viene spontaneo associarlo ai prodotti per mobili, sembra anche quasi che ci sia del patchouli. Non lo trovo così tanto maschile, i profumi “macho” per me sono di altro tipo. Non è molto calda come fragranza, solo leggermente, non è amaro, in qualche modo, non penso proprio sia una suggestione del nome, si ha l’impressione di qualcosa di rigido, è solido e concreto, e come tale, personalmente lo vedo meno sexy di altre fragranze, ma trasuda sicurezza in sé e fermezza. L’immagine che mi si formó in mente la prima volta che lo sentii ritorna uguale: la corazza di un cavaliere, e sebbene l’alter ego risponde che non ha senso, le corazze sono in metallo, va bene, allora ambientiamolo in un mondo di fantasia, un’epoca simil-medioevale con armature di legno ed inserti in cuoio, c’è quella sfumatura verde, leggermente balsamica, che fornisce un’ambientazione che richiamo quei castelli massicci di pietra, dai muri spessi e arazzi alle pareti.

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