Eterno

2016 E non c’è molto da fare, sta meglio al Dude che non a me, mi piace molto ma su di me resta un filo più spigoloso, in ogni caso questo non mi impedisce di indossarlo ugualmente. In apertura ci sono scorze di bergamotto, pepe ed una sfumatura verde, che dopo aver letto le note, determino esser le foglie di agrumi.
L’opoponax su di me è ben intenso, su di lui più stemperato nel lato resinoso simil-oud quasi gasolinico, che si blenda meglio con le restanti note, fondendosi con una nota cuoiata, leggermente amarognola ma senza sentori sporchi, anzi; L’eliotropio praticamente non si sente, resta dietro anche al pepe. Tutto si bilancia molto elegantemente quando arriva la parte incensosa-labdanosa con anche cypriol e resina di abete; si evidenzia bene anche il sandalo non troppo secco, che, soprattutto a fine vita, percepisco bene.
È boschivo, cuoiato, terroso, senti l’aria che passa attraverso i rami, non è una fragranza fredda, nonostante la leggera balsamicità. Durata enorme, ed è particolare perché talvolta non lo senti, poi ti giri ed all’improvviso eccolo lì con te, sempre ben intenso e presente, come se ti stesse aspettando, sillage molto buono. Come dicevo al maschile, il cuoio/opoponax è meno cupo ed è più presente la parte boschiva, quindi il tutto risulta più arioso e meno greve. Per me invernalissimo, diventa piuttosto smokey a dd inoltrato, con sentori di cenere e legno bruciato in un bosco al contempo umido e fumoso o un ciocco un po’ umido nel camino in una baita in montagna, quando il cuoio passa repentinamente sul retro. Bello.

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