Gershwin

Il pepe arriva subito tirandosi dietro l’incenso. Incenso-pepe è un abbinamento ultra classico, con un sentore di pepe aromatico ma non pungente, si crea quella sfaccettatura umido ecclesiastica chiamiamola così, che ricrea proprio il buio umido di certe antiche chiese, personalmente peró, faccio una delle mie amate digressioni, quando il pepe lo sento più vivo e magari anche pungente, trovo che l’alchimia di fusione non si crei, restano incenso e pepe e noto che quel tipo di incensi non riesco ad amarli. Comunque questo non è propriamente ecclesiastico, no, è più una casa di campagna molto grande, vecchia con muri spessi, umida, rimasta chiusa tutto l’inverno o ancora più a lungo, è l’inizio della bella stagione, si arriva in casa e si spalancano tutte le finestre. Un po’ di schiaritura agrumata c’è ma non rilevante, non sono infatti d’accordo con i rapporti di Fragrantica riguardo agli agrumi, per me sono le note meno presenti, assieme al fiore d’acqua. Fiori d’acqua e sicomoro, dicono le note, certo che non li individuo ma c’è l’idea di una campagna rigogliosa che entra dalle finestre, assieme ai chiodi di garofano e sandalo molto sul retro, proprio l’odore dei muri in pietra, della casa. Evocativo, bello, buon sillage, ha una durata media, l’intensità si dimezza molto presto, peró proprio bello.

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