Jasmin Et Cigarette

2006. Antoine Maisondieu. A quanto ho capito è una fragranza storica e molto discussa quando uscì, ma con il tempo non è uno degli ELDO che si vede passare in bacheca. Al primo spruzzo comincio subito a chiedermi: gelsomino indolico o muschio sporchino ? Forse entrambi; come capita purtroppo di rado, questa volta sento molto bene il muschio. La nota di tabacco, diversamente dal solito, non ha sentori di tabacco da pipa, ma più una nuance fumosa che richiama la sigaretta ma senza la connotazione negativa della stessa (nel senso che, non so per voi, ma per me la pipa profuma, la sigaretta puzza, parecchio), quindi per spiegarmi concretamente c’è un aroma che richiama la sigaretta ma non c’è puzza di sigaretta.
Nessuna spezia, non ne sento nessuna, non sento legno ma parecchia tonka, anzi forse la sento più evidente del tabacco stesso, che resta più un’aria sovrapposta che non una nota dai contorni definiti.
È la classica fragranza molto interessante ma dall’indosso non facile, per nulla dolce, l’aspetto animalico, sporchetto-indolico è quello più rilevante sulla mia pelle, sempre senza eccessi, il profumo non ha dichiaratamente note animali che io sappia, è la mia pelle a reagire così, dietro a questo sentore principale vengono i fiori e la nebbia fumosetta, probabilmente è la nota di cenere che porta all’associazione con la sigaretta. Io non sento note acquose di alcun tipo, ne faccio accenno solo perché ho letto qualcosa a riguardo, ma zero.
Sul polso maschile c’è meno tonka, è più fresh, molto meno indolico e sporco, anzi quasi per nulla, di conseguenza finalmente sento il gelsomino che su di me risulta coperto, soverchiato dal sentore di fertilizzante; purtroppo la mia pelle reagisce spesso così con alcuni gelsomini.
Come dicevo un profumo interessante da annusare e studiare, molto originale ma non ne percepisco una piacevolezza particolare di indosso.

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