Kamasurabhi

2015. L’ambra si sente dal primo spruzzo, mentre i fiori arrivano in un secondo tempo, per prima tube, poi anche gli altri e diventa un accordo fiorito bianco: gelsomino, narciso, fiori d’arancio, non mi pare di sentire l’ylang, ma talvolta non si riesce a distinguere all’interno di un bouquet fiorito. Non vira verso una estremizzazione delle note dolci, fortunatamente, quasi come se l’ambra tenesse a bada l’esuberanza dei fiori. Patch e sandalo molto dietro, fanno il loro lavoro da base, senza uscire dalle righe, composti, il sandalo in particolare è morbido, fornisce qualche nota legnosa ma non secca, il patch mitiga l’overdose floreale, lievemente balsamico, rosa non pervenuta e note cuoiate nemmeno lontanamente.
Un floreale bianco corale bilanciatissimo, certamente non originale e nemmeno particolare, una di quelle composizioni eleganti di floreale misto dove ogni nota ha un suo ruolo ben definito e resta in ranghi definiti.
Non diventa narcotico. Ha un imprinting femminile ma indossabile unisex, ambra, sandalo e patch ne assicurano la versatilità.
Io evito di far paragoni con Alamut e di descriverlo a sé stante, è un ottimo lavoro anche se senza guizzi di alcun tipo, anche regalabile se qualcuno ama i fiori bianchi proprio perché non particolare e se non ha tirato fuori note indoliche su di me si può star certi che non lo farà.

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