Les Nez

The Unicorn Spell

Isabelle Doyen, Apertura verde radiciosa quasi che più che vetiver fosse genziana, che si smussa pian piano verso note un filo più dolci, appena la violetta entra in scena, restando poi in primo piano. Non è una violetta old style e per nulla leziosa, non è ingenua o brava bambina, le note verdi, leggermente amarognole, la tengono confinata, senza darle spazio di acquisire note troppo stucchevoli, una radice di violetta in sostanza, non sento veramente note acquose, ma quasi ozonate, non terrosa ma questa parte erbosa non dolce, secondo me, dovuta anche alle foglie di violetta, resta fino alla fine, c’è anche una leggerissima nota pungente, quasi la violetta stessa cercasse di liberarsi da queste costrizioni. Lo trovo bello e per qualche ragione molto malinconico. Assume dei toni leggermente metallici nella sua evoluzione, è una violetta algida, indosso assolutamente unisex. Non sento note legnose anche se Fragrantica le riporta, non percepisco l’idea di un bosco, ma più di una riva di un fiume che scorre impetuosamente, e delle violette spuntate fra le rocce, ariosità e roccia più che terreno, parte erbacea selvatica e non arborea. Molto elegante, le note fredde che emana debbono risultare splendide in piena estate.

Let Me Play The Lion

Le note legnose e le spezie si evincono quasi subito, queste ultime diventano per un po’ la nota dominante, ma in maniera soft, senza eccessi o spigoli, non mi pare di percepire nè cannella nè cumino, più pepe, cardamomo e coriandolo, forse noce moscata e chiodi di garofano, c’è qualcosa che identifico con fresco e maschile, potrebbe esserci una punta di lavanda assieme alle spezie ?. È close skin come fragranza, le note legnose non sono imponenti, credo legno di cedro, ma anche il sandalo, lattonoso, che viene fuori più a dd avanzato, quando entra in gioco l’incenso subentra un tono fumè ma leggero, non é un incenso urlato ma discreto, non arriva nemmeno ad tirare fuori note balsamiche. Stranamente su polso maschile è proprio più intenso, anche se il quantitativo messo delle due era minore del mio, e lo sento più legnoso.
Nel dd avanzato il combo legno + frankincense prende maggiormente il sopravvento, realizzando quel sentore di legno fumè che assomiglia al residuo temperato delle matite.
Lo sento più primaverile che invernale.
Prima che entrasse in gioco l’incenso, mi ha ricordato molto il Venenum dell’Artisan, sempre della Doyen, ci trovo qualche similitudine nel mix pepato di spezie, ma sono differenti

L'Antimatiere

Per relazionare che la mia anosmia ad alcuni sintetici ed alcuni muschi ha qui colpito alla grande: il nulla assoluto, nemmeno l’odore della mia pelle sono riuscita ad avvertire.
Per prova comparativa ho messo il polso sotto il naso del marito “tu senti qualcosa ?”.
Orbene, il dude, nomen omen, è tipo da grugniti, chiose lapidarie, oppure buono/“mmmhh, nah”, quindi alla sua risposta “ma sì, sa di muschio ma non troppo animale e di quella nota che somiglia ad una pietra liscia (ndt ambragrigia)”, potete immaginate a questo punto la mia faccia basita, non sapevo più se impressionarmi maggiormente dell’odore di vuoto al posto del mio stesso polso o dell’eloquio spropositato del soggetto, che dopo 17 anni di dudeism, capitemi, è cosa quantomeno sconcertante.

Manoumalia

2009. Sandrine Videault. Non ho un metodo specifico, a volte le note le leggo prima di provare un profumo, a volte dopo, dipende. I fioriti non sono esattamente la mia e non adoro l’ylang. Premesso tutto ciò annuso il polso e mi ritrovo in Polinesia, o diciamo nel mio immaginario della Polinesia dato che non ci sono mai stata, wow! Il potere spettacolare che ha questa fragranza di teletrasportarti altrove! Molto equilibrato, è fiorito ma non narcotico, Tiarè e Ylang che gli corre dietro, cremoso, Fragrea o Tembusu, nota non presente in Fragrantica, sono i fiori di quest’albero del sud-est asiatico; non sembrano esserci note citriche ma lo trovo arioso, vivo, sandalo q.b assieme a note legnose a fare da contraltare alla parte fiorita, ambra al posto del sole e vetiver per il vento vegetale-terroso. I fiori risultano quasi spruzzati di salsedine e di per sè è sufficiente a richiamare immagini marine, magnifico, elegante, temo proprio di esserne innamorata, pur essendo un piccolo portale su un’estate perenne trovo si possa indossare anche d’inverno. Nel dd avanzato diventa talcato, come una leggera nebbia floreale che permea l’aria dell’isola. Sembra davvero il profumo di Fantasilandia. Non eccede su note dolci per quanto risulti comunque opulento.

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