Megamare

2019 Indubbiamente marino e salmastro, non ci sono sentori esterni al mare, ossia non ci sono piante o fiori, sento un po’ di legno ma rientra nella tipologia driftwood. È davvero il profumo di un mondo marino, quello che sorprende è che riesce ad esser sfaccettato senza uscire dal mondo subacqueo. Ha delle pungenze, non è piatto e mansueto, è abbastanza salino, ma più acquatico che salino, non è luminoso ma nemmeno completamente buio, a differenza di molti marini non è ozonato, pare proprio di respirare acqua, non aria. Indubbiamente intenso, il mare si sente nelle varie sfaccettature iodate, algose, sa di abissi marini, ovviamente dell’immaginazione. Non è liquidabile come solo un profumo calonato, è profondo, ti fa immaginare di visitare Atlantide per me, più che essere su una nave nella tempesta. Indubbiamente misterioso e senza stagione preferenziale. Ho letto le più disparate descrizioni: fresco e leggero, ehhh? No, quasi l’opposto, qualcuno lo ha descritto come delicato, altri come troppo intenso; nell’evoluzione comunque si attenuano le parti più pungenti, per me il mare si calma del tutto e riesco ad intravedere bene la città di Atlantide, le sue bellezze architettoniche. Ci sono sfumature legnose ambrate (classiche di Gualtieri) e quasi una impressione di tessuto impregnato di acqua marina, sfumature minerali più che metalliche, rocce e sabbia sul fondale. Può sembrare sia persino speziato, non son sicura di non vedere sirene. Concordo che abbia qualcosa di malinconico ma anche di ipnotico.

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