Moorea

2016. Apre con note citriche di lime e bergamotto e marine, davvero notevoli, senti quasi le onde, vetiver per la componente ozonata, un fiorito pacato e sognante, di neroli da isola felice si insinua pian piano, foglie di violetta, nasturzio, un velo di ambra ad ammantare il tutto, trasparente, caldo, non invasivo. Il tiarè è fondamentale per attivare il teletrasporto su un isola hawaiana o polinesiana, e fino a metà dd ero molto rapita da questa fragranza, poi, almeno su di me, comincia a cambiare. Diventa una fragranza ylang + tiarè, ma soprattutto ylang, le note marine, ozonate e agrumate se ne vanno, il soggiorno sull’isola, diventa il soggiorno dentro una serra floreale dove il piacevolmente tropicale diventa narcotico, troppo floreale per me, almeno su di me. Su pelle maschile il dolce dei fiori diventa ulteriormente stucchevole, è come dicevo, su di me è quasi un soliflore all’ylang. Fatico persino a vederlo come fragranza estiva ma è un problema mio con le fragranze ad overdose floreale, dato che un tre quarti di adjumilandia le ama immensamente, vi consiglio proprio di provarlo, questo so già che vi piace.

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