Onsen

Onsen - Min New York
Evocativo, evocativo di un’immagine mentale: le onsen giapponesi sono una di quelle mete dove, pur non amando viaggiare, voglio assolutamente riuscire ad andare. L’assenzio, lato pianta, senza nessuna alcolicità, si sente perfettamente, assieme a dragoncello e finocchio, tutto sospinto dall’ozonatura dell’oakmoss retrostante. Non colgo timo, rosmarino e nemmeno il bergamotto. La nota marina è legata a quella salina, salsedine evidente, ma non c’è, in questa ambragrigia, nessun dolciastro nè salmastro. C’è una diffusa nebbiosità, quasi niente luce, pino e cipresso, immagino hinoki, che amo molto come nota, però li sento meno di quanto non sperassi, a dire il vero, e non mi trovo con le % su Fr. (dove fra l’altro mancano molte note su questo profumo), l’amarognolo del vetiver fa capolino a tratti, resta comunque unisex. Non ha evoluzione ma riesce perfettamente a dipingere un’immagine: le sorgenti tiepide, la nebbia di vapore, con sfumature sulfuree molto, molto contenute, sono più che altro minerali, ed i sentori aromatici e boschivi… pennellate precise e vivide, realistiche. La parte di erbe aromatiche ed assenzio, su di me, resta piuttosto fissa, deve piacere, è molto più centrale delle note marine/salate. Lo classificherei fra i marini/non marini, quelli particolari.

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