Paradis Perdu

2013. Amelie Bourgeois
Verde, esperidato, agrumi leggermente aspri, limone e pompelmo, vetiver non amaro, ma abbastanza ozonato, che spinge sulle note verdi assieme al muschio di quercia; c’è un mix di fieno, galbano ed erbe aromatiche, fra cui alcune mai sentite: la ravensara, che pare della famiglia dell’alloro, tipica del Madagascar e la periploca maggiore che dovrebbe avere un odore mandorlato-vanigliato, dicono, ma non la identifico. Questo profumo porta a vari approfondimenti di ingredienti per me nuovi, il paradisamide, un composto di Givaudan che viene descritto come verde, bitter fra il rabarbaro ed il pompelmo con una nuance fruttata tropicale, e questa descrizione ci sta proprio tutta, calza a pennello. Leggermente più maschile che femminile, si sentono anche note legnose leggere, mentre labdano e resine non percepiti inizialmente arrivano leggeri e al dd inoltrato, la nota verde principale diventa leggermente mentolata.
Verde, fresco, amarognolo, quasi per nulla legnoso, estivo, ha dei sentori molto naturali, aromatico ma non speziato, spinge abbastanza sulle note amarognole, per nulla dolce, buona intensità e discreta proiezione, dura anche parecchio. Per gli amanti del galbano ma anche per quelli del vetiver.

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