Peche Cardinal

2008. Amandine Clerc-Marie. Non mi sono mai innamorata di un fruttato, per me sono dei passe partout estivi, ma questo tende ad esser una calamita, ma c’è da dire che è anche floreale. I sentori sono naturalissimi, fresco, avvolgente, note dolci presenti ma ben misurate, luminoso, grandissimo equilibrio. La davana fornisce sicuramente la sfumatura verde e fresca, sento la pesca, non la prugna e l’insieme giglio/tuberosa, in un primo tempo non sento prevalenze fra i due, o meglio vanno a tratti alternati, in base c’è muschio e cedro/sandalo che completano ma non distolgono il focus dal floreale-fruttato, il sandalo diventa un po’ più rilevante a dd avanzato. Si sente bene anche il cocco, e si lega subito ad un’immagine di estate e vacanze, che risolleva lo spirito. Più si va verso il dd, più si appiana il fruttato e si esalta il fiorito, ma senza narcoticità di sorta, resta sempre fresco e ventilato, Fragrantica aggiunge mora e ribes, che, come la prugna non sento, non c’è proprio l’idea di un fruttato scuro, è molto luminosa anche senza note citriche in piramide, sento comunque solo pesca, una macedonia di pesche, e cocco. Bello, ha un che di mattutino, terso e limpido, un piccolo ruscelletto di acqua gorgogliante, diventa una bella tuberosa fruttata e tropicale, là tube prende infatti sopravvento sul giglio a dd avanzato. Bello non c’è che dire.

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