Piotr Czarnecki

Shihan

Prima era commercializzato in un flacone trifiale, in tre diverse concentrazioni, edt, edp, extrait. Ho già parlato dell’interessante versione femminile, qui si sente ambretta, caffè molto blendato nell’insieme, non predominante, si sente distintamente inizialmente, poi sfuma. Si sente il tabacco, non secco/fumoso, è quasi verde, le spezie restano in secondo piano, fondo resinoso, incenso mirra e labdano, producendo un leggero balsamico. Il whisky si sente piuttosto bene; inizialmente il sentore principale è un mix fra whisky, chiodi di garofano e caffè arabo, non zuccherato, è un profumo caldo, non percepisco nuances di cioccolato a cui alcuni fanno riferimento. Su di me è leggermente pungente, non è dolce, pian piano le spezie vengono fuori ma più che altro chiodi e cannella. Il whisky è un sentore fienoso, terroso, leggermente liquoroso. Ottimo sillage e persistenza , sicuramente originale, più per la resa delle note stesse che non per il loro accostamento, non so se riesco a rendere l’idea. Invernale, leggermente maschile ma non troppo, se interessano queste note consiglierei di sentirlo, una delle fragranze più interessanti su caffè/tabacco/resinoso e speziato, con nuance erbacee, c’è una certa acidità che in mancanza di note agrumate non so proprio da dove venga. È più secco come sentore rispetto alla versione femminile. Su di me fa 6h

She Shihan

Precedentemente: She Sensei
Anno: 2014.
Mi sposto su territori inesplorati. Prima si chiamava She Sensei, a quello che ho capito solo nuovo nome e nuovo pack. Fragranza di questa casa polacca, che ovviamente non è commercializzata da noi, ma che ho trovato davvero molto interessante con un ottimo rapporto qualità prezzo. Molto invernale, leggermente dolce. Sento subito il whisky ma potrebbe essere anche cognac perché non sento la parte torbata, una prugna elegante, con un leggero sentore di caffè che si fonde con tabacco e vaniglia, caldo, morbido, invernale, arriva anche una rosa di quelle pulite, non pungente, le spezie, anzi il pepe, resta molto molto dietro e la rosa pian piano avanza. Dopo il dd sento più ambretta che resine, non sento balsamico e il liquore + tabacco + caffè diventano un tutt’uno, che si sovrappone alla prugna, con la rosa subito dietro. Il dolce si è trasformato in morbidezza. Bello, potrei assolutamente portarlo, proprio valido, una fragranza molto calda, le resine funzionano da base ma non si percepisce nessun effetto balsamico nè incenso. Buona intensità. Il tabacco è molto soft quasi cacaoso, quel tono terroso tondo soft quasi gourmand che talvolta può assumere. La fragranza la trovo unisex, come dicevo le note si fondono fra loro dopo il dd e non ce n’è una principale. Potrei consigliarlo a chi cerca un morbido invernale non troppo speziato o comunque un invernale alla rosa, dato che diventa più rilevante dopo il dd, si potrebbe anche considerarlo un profumo alla rosa. Una leggera sfumatura balsamica resinosa viene poi in evidenza solo molto più avanti nell’evoluzione. Persistenza buona sulle 4 ore su di me.

Venom of Angel

Naso e marchio polacco, di cui ho già raccontato qualcosa in passato. Trovo questo profumo molto originale, come abbinamento note, infatti leggendo, non avevo proprio idea di cosa aspettarmi, quindi parto dal risultato. Pulito, con sfumature verdi e cremose. Il vegetale verde dell’aloe e dell’edera, sfumato dai sentori incensati di olibano e pepe (non speziato, il pepe fa spesso da spalla agli incensi fornendo quella sfumatura che io chiamo umida, più cupa e buia, che vi si complementa perfettamente). La sorpresa del risultato finale è dovuta al fatto che non riuscivo ad immaginare un profumo che comprendesse queste note associate a cioccolato bianco, zucchero, cocco e legno. Il legno di cedro viene fuori in maniera rilevante nel progress, intanto il profumo non è dolce e non è gourmand. Dove sia lo zucchero lo ignoro. Il cioccolato bianco, fornisce una sorta di burrosità quasi irissosa, che si somma a quella propria del cocco, ma nessun sentore di cioccolato nè dolcezza, ha una sfumatura più da burro corpo che non gourmand, per capirci. Nell’evoluzione, resta al confine con un leggero sentore saponoso, più verso una crema, legnoso, verde, leggermente incensato, pulito, cremoso. Bello, lo trovo proprio piacevole, originale e con un nome molto bello.

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