Quasicielo

Le note citriche (mandarino e limone) e lo zenzero illuminano il galbano a giorno, ma non sono troppo aspre, sotto questa luminosità intensa, il galbano viene fuori in tutta la sua verdosità, toni amarognoli compresi. È un galbano potenziato e sotto steroidi, regna potente e incontrastato. Sandalo, ambra e patch sono molto discreti, si sente un po’ di tonka, mirra e incenso tardano a partire, si scaldano nel proseguo della fragranza, restano comunque molto contenuti. Personalmente trovo il nome un poco fuorviante seppure bello: questa è terra, erba viva, non cielo, ha splendide e studiate spigolosità, che non mi viene di associare al cielo, ed in questo skippo volutamente le spiegazioni sul perché del nome e sulla storia che c’è alla base della realizzazione, interessanti da leggere ma a posteriori, come nota di colore, per me prima viene sempre la fragranza e quello che istintivamente suggerisce il nome. Le spezie (pepe, cannella, cardamomo), sono molto leggere, aggiungono profondità, non avverto il cardamomo nettamente ma restano un tutt’uno, non si riescono a scindere fra loro, dopo il dd, il sandalo si evidenzia maggiormente e la cannella si fonde con esso, il patch non lo percepisco.
Adatto per chi ama il galbano, i profumi verdi e non sia intimidito da sfumature leggermente amare

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