Times Square

2017 Bruno Jovanovic. Ogni volta che avvicino il polso al naso sento una nota diversa, ohi, e questo come faccio a descriverlo ? Vediamo un po’ passo passo: primo sniffo, violetta, poi lo styrax, altri fiori, sì un insieme di altri fiori e la più pungente direi essere la rosa, la tube io francamente non riesco ad isolarla dal resto, l’osmanto, mi sembra irriconoscibile, riverberando alcuni lati della rosa, è imperioso e graffiante, mai visto sotto questa luce; sandalo nulla, legno leggero, molto molto leggero, credo sia il guaiaco, ah la nocciola, non so dove sia, potrebbe essere quell’odore leggermente dolce, che non è l’osmanto e che non capisco da dove provenga e nemmeno bene cosa c’entri ? Forse.
Complesso, per me non è legnoso ma un floreale, quasi sparkling, vivace, con questo cotè leggermente dolce, al mio naso, lo trovo molto originale, difficilmente riassumibile, quasi fosse un fruttato floreale ma senza frutta. Non è legnoso su di me, ma è caleidoscopico, ecco, l’annusi e ti pare di sentire benissimo l’osmanto, poi riannusi e trovi la rosa, insomma un carosello vorticoso, la violetta, probabilmente la tube non la percepisco perché irriconoscibile, credo sia il bello delle strutture non piramidali, questo alternarsi e coesistere di più note. Io la nota di rossetto non l’ho percepita proprio per nulla, ho letto che qualcuno vi accennava ma a meno che non si intenda un lucida labbra fruttato non riesco a sentirla, d’altronde su questo profumo ho letto impressioni disparatissime, chi dice ciliegia chi tanta nocciola e chi molto legno, incredibile la camaleonticità di questa fragranza.
Davvero in-riassumibile, un profumo quantistico, mi viene da dire.

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