Tubereuse Criminelle

Canforatissima Lei, prima che si palesasse pienamente sono riuscita a sentire la meravigliosa ventata di glicine poi Lei arriva. Ho letto di chi la associa ad un odore di benzina, al massimo direi più trielina, per qualche ragione non lo ritengo un odore sgradevole, anche se previene una ulteriore analisi delle note: finché c’è lei, c’è solo lei.
Non assomiglia a nessuno dei profumi alla tube che ho sentito finora, ancora non riesco ad identificare lo Styrax, ma ci arriverò a riconoscerlo; appena la canfora si smorza un poco vengono fuori i chiodi di garofano e noce moscata, la parte speziata, non sento vaniglia. Gelsomino e fiori d’Arancio non sono separabili dal tutto. La parte canforata lascia una sensazione metallica, glaciale, che rende la tuberosa argentea, lunare, è come se subentrasse il disgelo quando comincia a ritirarsi, pian piano emerge la primavera dallo strato ghiacciato e come in un time lapse vedi il ghiaccio che scompare, le gemme che si trasformano in boccioli e quindi i fiori, gli odori speziati che assumono toni legnoso-boschivi aromatici della bella stagione, ma restiamo sempre in un ambiente da primavera siberiana, non diventa mai caldo torrido.
Una fragranza da portare per se stessi, quando sei nel mood di star prima bene con te stessa/o, e al diavolo il mondo se non ti apprezza così come sei.
Una tuberosa artica, in molti dicono che la tuberosa che emerge dalla canfora è una delle più belle mai sentite, ma non tutti riescono a sopportare il primo stage della fragranza e pochi riescono persino ad amare anche quello. Davvero bello, un cult.

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