Vetiver Extraordinaire

2002. Dominique Ropion.
Davvero una notevolissima costruzione, non è addolcito in nessun modo, ma non è nemmeno ancorato su note amare erbacee-radiciose del vetiver, su di me non è nemmeno molto ozonato ma resta più terroso, si sente bene e si fonde con le note legnose del cedro e sandalo, quest’ultimo non è cremoso tantomeno polveroso o arso, una nota di sandalo molto bella. Le note citriche non sono rilevanti, le spezie nemmeno, confluiscono nell’aromaticità del legno. L’oakmoss imprime una leggera impronta maschile ma non è molto intensa, in ogni caso anche per l’assenza di toni smussanti o addolcenti resta comunque una fragranza leggermente più maschile, non arriva ad essere comunque secco e amaro come il Veritas di Heeley, è più legnoso ed un filo balsamico per via della mirra. Un vetiver legnoso e resinoso. Molto elegante, non necessariamente estivo, molto close skin, forse un filo più intenso sarebbe stato, in questo caso un plus. Un vetiver da giacca e cravatta.

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